EYOC 2008

Tornati dai Campionati Europei; ultimo appuntamento internazionale della stagione (per la squadra nazionale almeno, in programma infatti ancora l’Arge Alp e il Meeting di Venezia). Tanti aspetti positivi e negativi da questa traferta.. Livello internazionale sempre più alto in questi appuntamenti a cui quest’anno è mancata soltanto la Svezia; Norvegia, Finlandia e Danimarca a visitare la Svizzera e sfidare le altre nazioni centroeuropee quest’anno.

Terreni particolari, come avevamo osservato nel campo allenamento di Settembre; niente tipiche coste svizzere ma terreni relativamente piatti, con vegetazione a volte molto difficile da interpretrare con il rischio di rimanere bloccati da rami e rovi; per il resto l’impegno era richiesto per quanto riguarda scelte di percorso e tratti fisici. Si dimostra ancora ampio il gap da colmare con le altre nazioni; Danimarca, Svizzera, Austria, Germania e paesi dell’est in testa grazie alla conoscenza di terreni simili.

Si parte giovedì sera con una bella cerimonia nel centro di Wangen a.d.Aare, ma gli occhi sono già puntati sulla lunga distanza della mattina dopo. Partiamo dalla M16 che raccoglie il risultato migliore di giornata con il 13° posto dell’emiliano Emilio Tamarri, a 6′ dal vincitore Petrzela (CZE), ma a soli 2 dal podio (2° il figlio dell’ex allenatore danese Marius Thrane Odum e 3° il polacco Olejnik); buona anche la gara di Giacomo Zagonel 41° a 6′ da Emilio; 63° Framba e 83° Bettega. In W16 gara un po’ da dimenticare, solo la nostra Viola Zagonel limita i danni dalle migliori chiudendo 42° a 14′ dalla vincitrice Emma Klingeberg (eh si, proprio la campionessa del Mondo junior, che questa volta vince in 16 con più di 4′ su Horcickova, CZE e Hellmuller, SUI) ma a circa 5′ dalle prime 10; Franz, Papandrea e Grisoni chiudono 68°, 70° e 74°. Nelle categorie maggiori ancora dai ragazzi i risultati migliori con Roberto Dallavalle che finisce la sua prova al 23° posto a 7′ dal favorito Matthias Kyburz (che vince nonostante un erroe di 3′ nel finale, sul francese Basset e sull’estone Sild); Tommaso Scalet 44°, Cristiano De Agnoi 71° e Nicola Manzoni 78°. In W18 fra il domino scandinavo (Bobach, Niemi e Klinting sul podio da Danimarca, Finlandia e ancora Danimarca, tutte in 20″), la migliore è Carlotta Scalet 28° con una gara che però non la soddisfa..Elena Jagher, Claudia Zanetel e Lucia Curzio chiudono 60°, 61° e 62°.

Gara di sabato a staffetta molto combattuta; terreno veloce e percorsi con poche variazioni permettono alle squadre di correre abbastanza insieme una gara combattuta fino alla fine. Ovviamente ci sono le eccezioni a questo: la prima è Lauri Sild, tattica azzeccata dell’Estonia che lo schiera in 2° frazione per fare il vuoto; ci riesce alla grande lanciando i suoi compagni verso l’oro in solitaria (Mitt, Sild, Kivikas, davanti alla svizzera di Kyburz e alla Danimarca con un ottimo Thrane in ultima frazione). Buono il lancio di Roberto Dallavalle a 3′ dalla testa; poi Scalet e De Agnoi chiudono 19°. Altra grande prestazione arriva dal russo Khokhlovskiy che se ne va in ultima frazione portando la suua squadra alla vittoria in M16 davanti a una sorprendente Lettonia e alla Rep.Ceca. Limita i danni al lancio Emilio Tamarri e una prova costante di Ivano Bettega e Simon Framba portano gli M16 al 18° posto finale. Fra le donne, come si poteva prevedere dopo l’individuale, la fa da padrona la Danimarca, a cui servono però le terze frazioni per portarsi in testa alla classifica; in W18 Signe Klinting recupera 2′ a Svizzera e Rep.Ceca andando addirittura a vincere in solitaria mentre in W16 è Emma Klingenberg a sfruttare l’ottima gara delle compagna Stine Bagger Hagner e Astrid Ank Jorgensen per poi andare a chiudere da sola staccando Austria e Germania. Le nostre ragazze hanno qualche problema già dalla prima frazione: se Viola Zagonel sbaglia il primo punto costringendosi a una gara da sola con l’impossibilità dunque di tenere il ritmo delle migliori, Carlotta Scalet passa all’intermedio nelle prime 10 ma poi sbaglia parecchio nel finale; chiudono abbastanza regolari le altre con un 18° posto in W16 e 17° in W18.

La manifestazione si conclude con la sprint nel centro di Solothurn; niente di impegnativo tecnicamente per gli atleti, ma ovviamnete gara fisica soprattutto dopo due giorni di gare. Costanti le W16 al 32°, 34° e 35° posto di Liliana Papandrea, Viola Zagonel e Valeria Grisoni; Giada Franz 61° con una disattenzione al punto spettacolo che le avrebbe permesso di essere a ridosso delle altre; la sopresa qui arriva dalla sconfitta della campionessa del Mondo Emma Klingenberg, 2° dietro alla ceca Tereza Novotna; sul podio anche l’atleta di casa Marion Aebi. In W18 subito errori per Carlotta Scalet che rimonta poi qualcosa fino al 39° posto, un secondo dietro a Claudia Zanetel; Elena Jagher 69° e PM per Lucia Curzio; vince la gara la svizzera Sarina Jenzer davanti alla russa Tikhonova e alle compagne di squadra Tritschler e Aebi. In M16 vince il tedesco Prunsche davanti al polacco Parfianowicz; ancora Emilio Tamarri il migliore 31°, poi Giacomo Zagonel 60°, Ivano Bettega 64° e Nicola Manzoni 78°. Sopresa in M18 all’arrivo del britannico Kristian Jones che vince sul danese Thrane Hansen e sul norvegese Mathias Bjugan (si proprio lui che aveva vinti la staffetta ai Dismoni sabato scorso..), lasciando Lauri SIld e Matthias Kyburz fuori dal podio; Dallavalle 26° mentre non è ottimale la gara degli altri che finiscono 75° Tommaso Scalet, 76° Bignami e 77° De Agnoi.

Risultati un po’ sottotono dunque dalla squadra italiana, che dimostra però di avere un nuovo gruppo di ragazzi con grandi possibilità di miglioramento; sperimo che il primo passo fatto quest’anno possa essere il primo di una lunga serie per cercare di avvicinare le nazioni migliori nel prossimo futuro.

A chiudere, la Danimarca vince la coppa per nazioni, davanti a Rep.Ceca e Svizzera.

Aaron

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