Tony Longo – 2 medaglie d’argento “mondiali”

Tony Longo conquista due medaglie d’argento ai mondiali di Rotorua in Nuova Zelanda. Senza dubbio il migliore atleta della nazionale italiana, dopo la medaglia d’argento conquistata nella staffetta ottiene anche quella nel cross country categoria under 23. Una gara strepitosa la sua, battuto per soli 50″ dallo svizzero Nino Schurter; Tony ha sfruttato le sue doti di scalatore compiendo una prestazione che conferma le speranze riposte sul suo talento. Dopo l’oro nel campionato italiano e il bronzo ai campionati europei, questo argento sottolinea la sua straordinaria stagione.
Tony, corre nella Mapei Merida, ha 22 anni, vive a Siror, e si allena regolarmente lungo i sentieri del Primiero.

Cronaca:

Rotorua sembra trasformata. Il pubblico è finalmente numeroso e per le gare del week-end gli atleti potranno contare sull’incitamento di migliaia di persone lungo tutto il tracciato.
La gara parte puntuale alle ore 10 (mezzanotte in Italia). Schurter impone subito il proprio ritmo ma Tony Longo non si stacca di un centimetro e con loro c’è anche Ruzafa Cueto che pagherà a caro prezzo lo sforzo non terminando la gara. Proprio lo spagnolo, vittima di una caduta sulla prima discesa, provoca implicitamente la fuga di Schurter. In discesa lo svizzero è imprendibile, va fortissimo anche nei tratti che percorre a piedi. Al termine del primo giro il suo vantaggio su Longo è di 37″. A seguire Ruzafa Cueto, Lukas Fluckiger e Stephane Tempier. Già pesantemente staccati il campione del mondo in carica Yuri Trofimov, e l’olandese Rudi Van Houts. Fontana parte male e per lui sarà tutta un gara di recupero. Peccato davvero poiché Marco Aurelio ha fatto una gara in cui ha migliorati i tempi in tutti i giri e con una partenza migliore avrebbe potuto aspirare a qualcosa di più dell’11° posto. Buona invece la partenza di Andrea Tiberi che ricordiamo aveva il 47 e quindi partiva nelle retrovie. Alla prima tornata è già 16° ma, al contrario di Fontana, pagherà lo sforzo iniziale non riuscendo ad andare oltre alla 19° posizione finale.
Tutti si aspettano la fuga vincente di Schurter, come lo scorso anno a Livigno dove perse il mondiale solo per una foratura. E invece ecco il Longo preannunciato da Pallhuber. Sulla salita costantemente il gap diminuisce ed allo scollinamento il vantaggio dello svizzero è dimezzato. Purtroppo la discesa penalizza ancora Longo e sarà così per tutta la gara. Alla fine della seconda tornata il vantaggio di Schurter è di 56” ma il dato significativo è che i due battistrada hanno già fatto il vuoto. Terzo è Tempier a più di due minuti, seguito da Fluckiger e dal canadese Plaxton. Inizia la rimonta anche di Fuglsang, 4° a Livigno e da alcuni addetti ai lavori accreditato giustamente per un posto sul podio. Il danese dopo una partenza orribile (20° alla fine del primo giro) inanella una bella serie di giri veloci (proprio suo il miglior tempo nel 5° e conclusivo giro) che lo porteranno al 5° posto finale.

Ancora una salita ed ancora una rimonta di Longo che sul terzo scollinamento paga solo 35″ da Schurter. Ancora una discesa ed ancora una volta il distacco aumento e passa a 44”. Dietro si lotta per l’ultimo posto disponibile sul podio. La bagarre è tra il francese Tempier autore di ottime partenze ma che normalmente paga nel finale, e tra il canadese Plaxton.
Nel quarto giro probabilmente Schurter chiude la partita. Non perde nulla in salita e guadagna in discesa. Al suono della campanella dell’ultimo giro, lo svizzero ha 1’18” di vantaggio che amministra con saggezza. Sull’ultimo scollinamento il distacco scende a 48″ che diventeranno 50″ sul traguardo. Al terzo posto arriva il canadese Max Plaxton, portando così una medaglia oltreoceano in questo mondiale che, complice la “Svizzera pigliatutto” sembra più un Europeo disputato a 18.000 chilometri. Quarta piazza per Tempier, che cede nel finale come ad Alpago, e quinta per il danese Fuglsang.

La su intervista: “È stata una grande giornata. Sono molto contento del risultato e finalmente sono riuscito a conquistare una medaglia individuale dopo il bronzo nel 2002 tra gli junior. È un periodo che stavo veramente bene, credo di essere andato bene tutto l’anno e dopo la vittoria agli Italiani e la medaglia all’Europeo, ero molto concentrato su questo obiettivo. Sono contento di questo 2° posto perché sapevo che Nino Schurter è stato il più forte in tutta la stagione, è un fuoriclasse, uno da battere. È stata dura, questa mattina ero un po’ preoccupato per le condizioni del terreno però la salita si poteva fare tutta in bici, diciamo che tutto il percorso si poteva fare in bici, cambiava solo un po’ nella discesa dove bisognava guidare senza rischiare e dopo il 2° giro il terreno si è asciugato e si andava meglio. In salita sono sempre andato forte anche perché sono uno scalatore. Questo è il mio ultimo anno in Under 23 e mi ha motivato a cogliere
quest’ultima opportunità. Al termine della prima salita ero piuttosto stanco, ma poi la gamba ha iniziato a girare e ho potuto spingere forte per tutta la gara. Schurter è andato molto forte, specialmente in discesa. Purtroppo in cima alla prima salita sono stato rallentato da uno spagnolo che mi è caduto davanti e mi ha fatto perdere un po’ di tempo. In ogni caso sono contentissimo ed il risultato è giusto”.

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