Intervista ad Alberto Zagonel, uno dei “senatori” del Primiero

Intervista ad Alberto Zagonel, uno dei “senatori” del Primiero

Ruolo?

Sono un centrocampista. Venivo adattato per alcune stagioni laterale nel modulo a 5 adottato da mister Tavernaro.

Soprannome?
Alba. Qualcuno scherzosamente mi chiama Tullio, ma in realtà questo nome lo detti io ad un compagno che dopo qualche tempo abbandonò l’attività. Da allora nello spogliatoio rimase questo nomignolo.

Da quanti anni giochi a calcio?
Gioco a calcio da quando avevo 8 anni, sempre nel Primiero. Ho fatto tutta la trafila nelle giovanili ma a 18 anni ero in prima squadra e da allora sono passati 20 anni.

Squadra del cuore?
Sono sempre stato tifoso del Milan fin da piccolo, ma con l’avanzare dell’età ho nutrito simpatie per la Lazio. Erano i tempi di Gascoigne e Casiraghi.

Giocatore preferito?
Sono tanti, difficile fare un nome. Posso ricordare Van Basten negli anni ’90, Maldini e Del Piero più recentemente.

Che voto dai al campionato dell’ Us Primiero?
Vista la rosa direi che avremo potuto fare meglio, molto meglio. Pecchiamo di continuità, non ritengo sia una stagione sufficiente.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno?
Bicchiere sicuramente mezzo pieno viste le prospettive del gruppo.

Qual’è l’obiettivo stagionale della squadra?
L’obiettivo è principalmente quello di fare gruppo e gettare le basi per il prossimo anno.

Qual’è la squadra che più ti ha sorpreso in questo campionato?
Non sono rimasto sorpreso da nessuno in particolare, nessuno dei nostri avversari esprime un calcio migliore del nostro. Sicuramente però è più concreto. Quando eravamo in prima categoria le squadra che si trovavano davanti in classifica avevano invece una marcia in più. In quella categoria la differenza si notava maggiormente.

Chi credi vincerà il campionato di seconda categoria?
Penso il Civezzano.

Nella tua carriera qual’è la squadra più forte che hai incontrato?
Mi ricordo le batoste prese dal Tnt Monte Peller in prima categoria, ma anche il Fiemme era ben attrezzato.

Qual’è stata la tua stagione migliore?
Sicuramente quella 2001/02, l’anno in cui vincemmo il campionato di seconda categoria. Eravamo il gruppo migliore, ci allenavamo tre volte alla settimana e vincemmo il campionato all’ultima giornata di ritorno 2 a 1 in casa, a soli tre punti dal Telve che finì secondo. Quel giorno a Mezzano mi ricordo c’erano più di 100 persone che assistettero all’incontro.

Qual’è stato il tuo gol più bello?
Lo realizzai nella stagione in cui vincemmo il campionato. Non ricordo la partita, ma arrivò un lancio in diagonale verso la porta ed io in corsa al volo dal limite dell’area riuscii di sinistro a piazzarla rasoterra sul secondo palo.

Chi giudichi possa essere il tuo erede nelle giovanili?
Spero che i ragazzi crescano più forti di me e voglio dare a loro solo un consiglio: non smettete di giocare a calcio presto se questa è la vostra passione. Anche di fronte a varie difficoltà io non ho mai mollato ed oggi a 38 anni mi trovo ancora all’interno dello spogliatoio.

Come giudichi fin qui la tua esperienza di allenatore nelle giovanili?
Fare l’allenatore dei ragazzi è un’esperienza molto bella. Spero di lasciare il segno.

Un persona importante che vuoi ricordare e che ti ha aiutato tanto in questa tua vita calcistica?
In tutti questi anni nell’ambiente del calcio ho conosciuto moltissime persone e stretto legami di amicizia molto forti. Negli anni della prima categoria poi eravamo talmente uniti che il sabato sera si usciva quasi tutti assieme e si iniziava a parlare già della partita del giorno dopo. Mi ricordo che molti ci deridevano del fatto che non si bevevano alcolici e si andava letto presto.

E invece un ricordo negativo della tua esperienza calcistica?
Ci sono stati periodi negativi a causa degli infortuni, alcuni anche gravi. Sono rimasto lontano dai campi più di un anno per due interventi al ginocchio, eppure quando tutti mi davano per spacciato sono rientrato con più entusiasmo di prima. Durante questo periodo ho vissuto con Stefano Boninsegna un’esperienza unica che ancora oggi ricordiamo.

Cosa pensi del tuo compagno di squadra Mauro Kaltenhauser?
Oggi io e lui facciamo parte, insieme a Darko Bakalovic e Marco Zagonel, dei pochi rimasti dall’esperienza della prima. Con lui ho condiviso gioie e dolori calcistici per 20 anni. Siamo partiti da compagni ed oggi siamo diventati amici.

Un saluto ai sostenitori del Primiero.
Tifosi primierotti! Non mollate mai!

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